Il new luxury secondo VOICEAT

Trincerato  nell'oligopolio di storiche maison del fashion, il concetto di lusso e più in particolare le sue caratteristiche identitarie sembrerebbero essersi pian piano contratte e ridotte a quella del prezzo molto elevato e, forse, della qualità.

Triste, soprattutto quando i prodotti iniziano a perdere originalità, unicità e ad assomigliarsi tra loro se non fosse per il  tratto distintivo del logo la cui ostentazione è oramai una invalsa forma di accreditamento sul piano sociale ed economico.

“Indosso questo che costa tanto e  perciò ti dimostro chi sono  e quanto  valgo”.

Quanta fragilità psicologica in questo pensare!

Cosa direbbe, vien da chiedersi,  lo psicoanalista tedesco Erich Fromm, autore del famoso saggio “Avere o Essere” alla luce di queste amare  considerazioni? Per Fromm coesistono due categorie di individui, quelli che vivono secondo le modalità dell'avere i quali aspirano a possedere e impadronirsi di cose e persone, e quelli che seguono le modalità dell'essere, questi sono in rapporto autentico con sé, con il prossimo e più in generale con il mondo che li circonda, con la natura, pronti ad accogliere l'esperienza della vita in ogni istante.

Ma se il lusso esprimesse qualcos'altro e fosse in grado di veicolare qualcos'altro? Bellezza in primis e dunque Arte, Cultura ma anche Valori ed Etica; e ancora: Esclusività, Inimitabilità, Sostenibilità, e riuscisse a  coinvolgere edonisticamente tutti i sensi fino a raggiungere l'anima e farla vibrare  pur sempre con quella leggerezza (che nulla ha a che fare con l'idea di superficialità) propria da sempre della Moda?

VOICEAT, il new brand nato in Salento dall'intuizione della scrittrice Annalaura Giannelli intende occupare  questo spazio libero  che si è aperto naturalmente nel grigiore di una moda troppo spesso solo logata e ripetitiva, conferendole una funzione nobile e mediatica, fondendo magicamente arte (presente nella maggior parte della produzione della giovane azienda) e temi sociali in un prodotto esclusivo e artigianale che non necessariamente sia per chi è ricco, ma piuttosto per chi è libero, libero di pensare e di scegliere... tra essere o avere.